Louis Vuitton, Stilista

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Lady Ryukan
CAT_IMG Posted on 9/3/2011, 00:58




Louis Vuitton



Correva l’anno 1835 quando il quattordicenne Louis Vuitton lasciava il suo villaggio natale di Anchay, per percorrere quattrocento chilometri a piedi ed iniziare la sua vita parigina. Nel 1837 Monsieur Maréchal, un celebre leyetier-emballeur, termine con il quale all’epoca venivano indicati i fabbricanti di bauli che imballavano gli effetti personali di quanti partivano in viaggio, lo prende a lavorare come apprendista. Sono gli anni in cui viene inaugurata la prima linea ferroviaria francese e in cui, per la prima volta, una nave a vapore europea attraversa l’Atlantico.

Anni in cui l’aristocrazia si lascia sedurre da abiti stravaganti. Abiti che il giovane Vuitton piegava e riponeva in casse di pioppo fabbricate a mano e su misura. I layetiers-emballeurs della capitale, intanto, sono sempre più richiesti e Louis nel 1853 diventa il preferito dell’imperatrice Eugenia. Sarà allora che deciderà di creare la propria impresa.

Quattro anni più tardi nasce il baule Vuitton e con esso l’arte moderna del viaggiare. Il baule è facilmente trasportabile, dal coperchio piatto e con una struttura in pioppo sulla quale viene incollata, con un procedimento che la rende totalmente impermeabile, una tela grigia Trianon di qualità superiore. Il successo è immediato.

Alcuni anni dopo Vuitton darà vita ad un nuovo motivo a strisce rosse e beige. Nel 1888, suo figlio Gorge, che nel 1880 ha assunto la direzione dell’azienda, lancia un nuovo stampato dove appare l’iscrizione “L.Vuitton, marque déposée”. Oltre un secolo più tardi, questo motivo ispirerà la linea Damier, ancora oggi tra le più apprezzate. L’anno 1896 vedrà la nascita della tela Monogram, ispirata agli emblemi tradizionali del Giappone, che nel 1905 sarà depositata come marca.

Intanto la maison inizia a produrre un genere di bagaglio completamente nuovo: le borse morbide. La prima è stata la Steamer Bag, ma sarà con la Keepall che i bagagli morbidi s’imporranno alla ribalta mondiale. Da quel momento, i bauli Vuitton saranno venduti in tutto il mondo, e saranno i più fedeli compagni di grandi star quali Douglas Fairbanks, Mary Pickford, Marlene Dietrich, Ginger Rogers, Cary Grant, Laureen Bacall.

Il cuore di Parigi, nel frattempo, emigra verso Ovest e George Vutton fa costruire sugli Champs Elysée un immobile d’ispirazione Art Nouveau che, inaugurato nel 1914, diventerà il negozio simbolo della Maison. Dopo la Seconda Guerra mondiale, la Maison decide di estendere la sua esclusiva rete distributiva nel mondo. Nascono oltre 350 negozi, tutti controllati dalla casa madre.

Nel 1985 debutta la linea Cuir Epi, in pelle granulata e dai colori brillanti, seguita nel 1993 dalla linea maschile Taïga e dalla riedizione della storica tela Damier. Il 1996 sarà l’anno del centenario della tela Monogram. Nel 1998 arriva il lancio della prima collezione prêt-à-porter: calzature, accessori, gioielleria. Direttore artistico lo stilista americano Marc Jacobs (foto) che, attraverso la sua visione personale della storia e della cultura della moda, nelle collezioni lussuose, atemporali e ricche di dettagli è riuscito a mantener viva la tradizione Louis Vuitton.

L’influenza di Marc Jacobs è palpabile in ciascuna delle interpretazioni della tela Monogram, come Eye Love Monogram, Monogram Multicolore, o Monogram Graffiti, che nasce dal dialogo con l’artista “underground” americano Stephen Sprouse. E’ in questo spirito di modernità che Louis Vuitton nel 2004 ha celebrato il suo 150° anniversario.
 
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